10/05/2022

Formazione 4.0 e Pmi: si prospetta un’agevolazione più alta

L’incentivo per la Formazione 4.0 non ha trovato la sua proroga nella nuova legge di bilancio ma potrebbe trovare un incremento delle aliquote da destinare alle imprese con il nuovo Decreto-legge cd. Decreto aiuti.

Al fine di fornire un breve excursus normativo, si ricorda che il credito d’imposta, cosiddetto “Formazione 4.0”, è stato introdotto dalla Legge n. 205/2017 e successivamente modificato dalla Legge di bilancio 2020 (L. 160/2019).
L’incentivo è stato inizialmente pensato da chi ricopriva in quel momento la carica di Ministro dello Sviluppo Economico, come uno strumento che avesse il fine di semplificare e accompagnare le piccole e medie imprese durante il processo di trasformazione tecnologica e digitale.

Ad oggi, possono beneficiare dell’agevolazione tutte le imprese (compresi anche gli enti non commerciali esercenti attività commerciali) a prescindere dalla loro forma giuridica, dal settore economico in cui rientrano e dal regime contabile che utilizzano. Il credito, in buona sostanza, viene commisurato sulle spese che un’impresa decide di destinare alla formazione del proprio personale finalizzata al conseguimento e consolidamento delle competenze nelle nuove tecnologie, individuate dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

Attualmente, la legge di bilancio 2018 ha stabilito che il credito viene riconosciuto in misura pari al:
• 50 per cento, nel limite massimo annuale di euro 300.000 (piccole imprese);
• 40 per cento, nel limite massimo annuale di euro 250.000 (medie imprese);
• 30 per cento, nel limite massimo annuale di euro 250.000 (grandi imprese).

Con riguardo, si precisa che in tutti quei casi ove i soggetti destinatari delle attività formative fanno parte delle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati la misura del credito è elevata del 60 per cento.
Qualora la proposta dovesse ottenere un ok definitivo cosa accadrebbe? In poche parole, la misura del credito aumenterà, purché l’erogazione delle attività formative venga effettuata da determinati soggetti, i quali, saranno individuati con un futuro decreto del MISE e, vi sia una certificazione delle stesse.

Ciò che incuriosisce, però, è che la nuova disposizione potrebbe rappresentarsi come una medaglia a doppia faccia. Difatti, stando a quanto precisato ad oggi, tutte le aliquote inerenti alle attività di formazione avviate in una fase successiva all’entrata in vigore della nuova disposizione, se non soddisferanno le condizioni previste dal decreto di prossima emanazione, saranno diminuite al 40 e al 35 per cento, rispettivamente per piccole e medie imprese. Pertanto, la disposizione potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
In conclusione, si rende noto che è prevista l’elevazione al 50 per cento del bonus per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali collegati a beni materiali 4.0 (allegato B, L. 232/2016) attuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, nonché richiesti entro la già menzionata data e realizzati entro l’ultimo giorno del mese di giugno 2023.
Fonte: © Team Formation – Riproduzione Riservata

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